Primo maggio: Acli Roma, “raccoltre tremila richieste di lavoratori in difficoltà”

Ripartire dal lavoro dignitoso. È questa l’urgenza rilevata delle Acli di Roma, in vista della festa dei lavoratori. Per far fronte alle conseguenze sociali della pandemia, l’associazione ha attivato una serie di iniziative tra cui un servizio di segretariato sociale telefonico al numero 06.57087051/7028 che “ha già intercettato oltre 3.000 richieste di aiuto da parte di persone in difficoltà per la perdita di lavoro a causa dell’emergenza Covid19”. Di queste 1.500 sono assistite attraverso la consegna di pacchi e la redistribuzione di eccedenze alimentari, in particolare frutta e verdura recuperate con la buona pratica “il cibo che serve”, circa 1.000 accompagnati in percorsi di esigibilità dei diritti per ottenere contributi e sostegno e altre 500 sostenute anche grazie a un lavoro di rete con organizzazioni sociali del territorio. “Quella di quest’anno non è una giornata che ha il suono della Festa – afferma Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia –. Infatti, sentiamo forte il grido di dolore di chi il lavoro l’ha perso a causa di questa emergenza, avendo sempre fatto i conti con il precariato e le basse tutele e ora si trova fuori delle misure di sostegno previste, di chi invece un’occupazione non l’ha mai avuta, e che in questa occasione la vede come un lontano miraggio. Ma pensiamo anche ai lavoratori autonomi e agli artigiani che a causa del coronavirus rischiano di non poter più alzare la saracinesca delle proprie attività, tutte persone che si trovavano a galleggiare in una quotidianità problematica e che adesso rischiano seriamente di affondare”.

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