Lavoro: Istat, occupazione in calo a marzo ma è boom di inattivi

“A marzo, la consistente crescita del numero di inattivi (+2,3%, pari a +301mila unità) – tre volte più elevata tra gli uomini (+3,9% pari a +191mila) rispetto alle donne (+1,3% pari a +110mila) – porta il tasso di inattività al 35,7% (+0,8 punti)”. Lo comunica oggi l’Istat, diffondendo i dati provvisori su “Occupati e disoccupati” per il mese di marzo 2020. “Confrontando il trimestre gennaio-marzo 2020 con quello precedente (ottobre-dicembre 2019), l’occupazione risulta in evidente calo (-0,4%, pari a -94mila unità) per entrambe le componenti di genere”, sottolinea l’Istituto di statistica. Nello stesso trimestre calano anche le persone in cerca di occupazione (-5,4% pari a -133mila) e aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,5% pari a +192mila unità). Rispetto a marzo 2019, l’occupazione fa registrare un calo sia nel livello (-0,5% pari a -121mila unità) sia nel tasso (-0,2 punti).
Nell’arco dei dodici mesi, alla diminuzione degli occupati si accompagna il calo dei disoccupati (-21,1%, pari a 571mila unità) e l’aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+4,4%, pari a +581mila).
“A marzo 2020, nonostante l’emergenza Covid-19, l’occupazione ha registrato una sostanziale tenuta, anche per effetto dei decreti di ‘sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del redditi’ – spiega l’Istat -. Più marcate risultano invece le variazioni, congiunturali e tendenziali, delle persone in cerca di lavoro e degli inattivi: il tasso di disoccupazione in un solo mese diminuisce di quasi un punto percentuale e quello di inattività aumenta in misura quasi analoga. Complessivamente, le tendenze rilevate nel mercato del lavoro a marzo coinvolgono entrambe le componenti di genere”.
L’Istat segnala, inoltre, come l’indagine abbia risentito degli ostacoli che l’emergenza sanitaria in corso pone alla raccolta dei dati di base. “La ridotta numerosità campionaria non ha tuttavia consentito di diffondere i dati con il consueto livello di disaggregazione”, ma “si sottolinea il carattere provvisorio delle stime presentate, che potranno subire revisioni sulla base di ulteriori analisi in corso”.

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