“Nel mese di aprile 2020 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e una variazione tendenziale nulla (da +0,1% del mese precedente)”. Lo scrive l’Istat nella nota con i dati provvisori dei prezzi al consumo per il mese di aprile 2020. L’azzeramento dell’inflazione, secondo l’Istituto nazionale di statistica, è “imputabile prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei beni energetici, che amplificano la loro flessione sia nella componente regolamentata (da -9,4% a -13,9%) sia in quella non regolamentata (da -2,7% a -7,6%)”. “Questa dinamica è solo in parte compensata dall’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari (da +1,1% a +2,8%) e, in misura minore, dalla riduzione della flessione dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -2,6% a -1,3%)”. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,5% su base mensile e dello 0,1% su base annua (stabile rispetto al mese precedente).
“Nel mese di aprile, pienamente investito dall’emergenza sanitaria in corso – spiega l’Istat -, da una parte il restringersi dell’offerta e della domanda commerciale al dettaglio (concentrate su un minor numero di comparti merceologici), dall’altra il crollo delle quotazioni del petrolio determinano spinte contrapposte: inflazionistiche per i prodotti alimentari e deflazionistiche per i beni energetici. Queste ultime sono prevalse, determinando l’azzeramento dell’inflazione; tuttavia, i prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’ accelerano (+2,6%), portandosi a livelli di crescita non registrati da febbraio 2017”.