“Mezzo milione di giornate di lavoro sono andate perse in agricoltura a marzo con la chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri per far fronte all’emergenza coronavirus”. Così la Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat su occupati e disoccupati di marzo 2020. “Per non far marcire i raccolti nelle campagne e garantire le forniture alimentari alla popolazione è necessario che vengano varati al più presto strumenti più flessibili come i voucher per pensionati, studenti e cassaintegrati”, afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel commentare positivamente le dichiarazioni del ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, in favore dell’uso dei voucher semplificati. Una radicale semplificazione del voucher “agricolo” – sostiene Prandini – “può consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università, attività economiche e aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne”. “In piena pandemia si è verificato – sottolinea la Coldiretti – un calo del 10% delle giornate di lavoro nel mese di marzo nonostante il fatto che il secondo inverno più caldo dal 1800 abbia anticipato la maturazione delle primizie con l’avvio delle raccolte, dagli asparagi alle fragole”.
Infine, l’associazione osserva che “con il blocco delle frontiere sono venuti a mancare circa duecentomila lavoratori stranieri che arrivavano temporaneamente in Italia per la stagione di raccolta per poi tornare nel proprio Paese”.