“Andare incontro alle esigenze dei genitori che vivono una fase di difficoltà e possono vivere un’analoga difficoltà con i propri bambini”. Questo l’obiettivo principale del “Servizio per le famiglie”, il nuovo servizio di sostegno psicologico sul web e tramite contatto telefonico che, a partire da domani, attiverà la Scuola di specializzazione in Psicologia clinica dell’Università La Sapienza di Roma. “Il servizio ha due caratteristiche”, spiega Giampaolo Nicolais, professore associato di Psicologia dello sviluppo e direttore della Scuola, a proposito del nuovo spazio di ascolto e di intervento messo a disposizione dall’ateneo romano per aiutare bimbi e genitori in questo tempo di isolamento forzato a causa del coronavirus: “Una di diretto contatto che i genitori potranno attivare con noi attraverso una mail e una linea telefonica. Questo consentirà di attivare dei colloqui di sostegno che possono essere o telefonici o in video collegamento a seconda delle esigenze e delle possibilità dei genitori che ci chiamano. Poi c’è una seconda parte del servizio che è di tipo psicopedagogico e di sostegno ai genitori attraverso la messa in condivisione, tramite il nostro sito, di risorse ragionate per fasce di età. Offriremo del materiale per i bambini più piccoli, suggeriremo attività e indicheremo altri siti che possono offrire momenti ludici e formativi. Allo stesso tempo rilasceremo dei brevi video tutorial, realizzati dai noi docenti, che possono orientare i genitori in questo momento rispetto alle problematiche dei loro figli”. Tra le richieste che giungono alle famiglie in questo momento, Nicolais spiega come siano diversificate a seconda delle fasce d’età. Per il bambino prescolare, “la forzata reclusione in casa diventa un problema perché il bambino che non ha una adeguata occasione di muoversi comincia mostrare delle difficoltà di tipo emotivo e relazionale”. Quando invece i figli sono più grandi, “anche andando verso la fascia dell’adolescenza, le difficoltà sono diverse e sono soprattutto nella gestione della relazione, nel trovare una distanza ottimale, che è il vero problema del rapporto con il figli adolescenti in generale, che in questo momento lo diventa ancora di più vista la condizione di vicinanza forzata anticiclica h24”. “Se i genitori riescono a non essere sopraffatti dal loro stress, questa può essere un’occasione, perché noi di solito abbiamo sguardi abbastanza veloci e tendenzialmente distratti sui nostri figli, visti i ritmi di vita frenetici che abbiamo”, la tesi dell’esperto, che definisce la fase attuale, in positivo, “un grande esperimento laboratoriale: quello di vederli continuativamente e di capirli meglio. Quindi questo è certamente un momento privilegiato nel rapporto genitori-figli”.