La Chiesa sta per entrare nella Settimana Santa e lo fa in un modo del tutto inedito, dettato dalle restrizioni imposte dall’emergenza coronavirus. “Mancheranno molti segni, lo sappiamo – commenta il vescovo di Grosseto, mons. Rodolfo Cetoloni – ma resta ciò che è essenziale. È questo che mi sento di assicurare a tutti. Per ognuno di noi è una sofferenza non poter celebrare i riti pasquali come siamo abituati, perché sappiamo quanto per la vita di ogni cristiano questa settimana sia fondante e fondamentale, tuttavia – per citare san Paolo VI – la Chiesa è maestra in umanità e ci insegna ad avere a cuore il bene comune ed è quello che in questo momento tanto difficile per tutti cerca di fare”. Sarà “una Pasqua sofferta e più essenziale – aggiunge il vescovo – ma non per questo meno vera ed efficace. Cristo ha già vinto. Dobbiamo preoccuparci ora che vinca nei cuori. Chi ha più fede offra se stesso in comunione alle sofferenze di Cristo. Viva il suo abbandono filiale con grande esempio di virtù cristiane, che – ci ricorda l’apostolo Paolo – sono: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge”.
Il vescovo presiederà le liturgie della Settimana Santa in cattedrale. Tutte saranno trasmesse in diretta su Tv9 Telemaremma e in streaming sulla app dell’emittente televisiva.
Per aiutare tutti i fedeli, costretti in casa, a vivere meglio che sia possibile la Settimana Santa, la diocesi ha creato sul sito internet una apposita sezione dedicata, all’interno della quale vengono caricati informazioni, contenuti, video e materiale da scaricare.
In particolare, è stato predisposto un piccolo sussidio per suggerire dei segni e dei gesti da fare in famiglia durante il triduo pasquale, mentre è scaricabile dal sito diocesano anche il sussidio di preghiera preparato dalla Cei. Infine, per ogni celebrazione teletrasmessa, sempre dal sito, è possibile scaricare il relativo libretto per seguire meglio la liturgia.
“Questa pandemia – sottolinea don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi – rappresenta un vero terremoto. Non sono crollate le case, ma sono crollate tante nostre abitudini. La Pasqua, questa Pasqua, può essere un’occasione nuova per recuperare il senso di ciò che siamo e che facciamo. Le proposte di preghiera familiare che come Diocesi abbiamo lanciato non sopperiscono la mancanza di poter partecipare nelle nostre parrocchie ai riti pasquali, ma renderà le pareti delle nostre case pareti comunicanti con la grande Chiesa di cui facciamo parte. E allora questa sarà davvero Pasqua”.