“Facciamo appello alle coscienze dei responsabili per il bene comune del nostro Paese, sia coloro che sono al potere che quelli all’opposizione, affinché nella situazione eccezionale nella quale ci troviamo elaborino una posizione comune riguardo alle elezioni presidenziali”, scrivono in uno speciale messaggio i membri del Consiglio permanente dell’episcopato polacco. Il messaggio è stato reso noto ieri nell’approssimarsi delle elezioni presidenziali a suffragio universale previste per il 10 maggio prossimo. In Polonia, le discussioni relative alle modalità di voto da adottare in tempo di pandemia durano da tempo poiché il caso non è contemplato dalla Costituzione. L’attuale partito di maggioranza, Legge e giustizia (PiS), opterebbe per il regolare svolgimento delle elezioni, eventualmente acconsentendo affinché il voto venisse espresso per corrispondenza. Tale soluzione non sembra tuttavia accettabile ad altri schieramenti politici, pronti ad un eccezionale prolungamento del mandato dell’attuale presidente Andrzej Duda, anch’esso non previsto dalla Costituzione. L’ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, politicamente vicino all’opposizione, ha già ufficialmente rinunciato a partecipare al voto, mentre alcuni rappresentanti degli organi dell’Ue hanno espresso preoccupazione in relazione all’elezione che potrebbe rivelarsi “non pienamente democratica”.