“Ripensare il senso della vita, le scelte, i modi di vivere, i comportamenti, ciò che veramente conta, il rapporto con Dio, un modo diverso di vedere e gustare la libertà”. Lo scrive l’arcivescovo di Genova, il card. Angelo Bagnasco nella lettera indrizzata ai detenuti e alle detenute delle case circondariali genovesi. “Dietro a ciascuno di voi – ricorda il porporato – vi è una storia che non conosco, penso a dolori e rimpianti che si vorrebbe correggere per ricominciare in modo diverso. Questi sentimenti devono rimanere nel vostro cuore perchè saranno luce per il domani”. Bagnasco sottolinea poi che “in questo tempo di pandemia globale, l’umanità tocca con mano che è piccola e vulnerabile”. “Non esiste arma o furbizia per raggirare il virus che sembra beffarsi dell’uomo e gli ricorda che è fragile come il fiore del campo”. La volontà del cardinale è quella di “dirvi che vi sono vicino, che prego per voi”. “Nessuno di noi è padrone assoluto della propria esistenza”. Dall’arcivescovo l’augurio ai detenuti, ma anche ai responsabili delle case circondariali e al personale di vigilanza del “dono della fiducia e del coraggio”. “In fondo al tunnel vi è la luce”.