Regno Unito: ambasciatore Trombetta, bilancio Covid-19 tra gli italiani sull’isola. 20mila rientrati. Brexit, problema visti

(Londra) Due italiani morti in circostanze che rivelano le debolezze del sistema sanitario britannico e almeno una quarantina ricoverati anche se in condizioni non critiche. Questo il triste bilancio del Covid-19 tra gli italiani che vivono nel Regno Unito dato oggi pomeriggio dall’ambasciatore Raffaele Trombetta, durante un incontro via Zoom, ai corrispondenti italiani a Londra. Il virus è riuscito anche a rallentare la registrazione per il “settled status”, il visto che consente agli italiani residenti nel Regno Unito di rimanere dopo Brexit, molti dei quali sono anziani e non se la cavano facilmente con un sistema informatico. “Il ministero dell’Interno, anche su mia richiesta, aveva cominciato a raggiungere queste persone in difficoltà ma ha dovuto fermarsi, per colpa del virus. Spero che la scadenza della fine di giugno 2021 verrà prorogata e sono pronto a insistere su questo fronte se necessario”, ha spiegato l’ambasciatore. “Gli italiani che hanno ottenuto il visto, fino ad oggi, sono stati 351.600, la terza comunità dopo quella polacca e rumena”. Da metà marzo fino a metà aprile l’ambasciata ha assistito, usando i voli Alitalia, ventimila italiani che hanno voluto rientrare nel nostro Paese, soprattutto studenti. A preoccupare le aziende italiane con interessi nel Regno Unito, con le quali l’ambasciata è in contatto, sono gli alti affitti e la disponibilità delle protezioni per rendere sicuri i luoghi di lavoro.

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