“Siete nel cuore di tutta la comunità, ora più che mai, in questo tempo di angoscia, paura, sofferenza e dolore per il rischio di contagio da Covid 19, che sembra aver cambiato il corso della storia, sconvolgendo il mondo e la nostra vita, privandoci per molti aspetti della libertà, delle nostre abitudini, dei nostri diritti individuali”. Lo dice il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, in un video messaggio agli studenti, che stanno “pagando un prezzo altissimo, perché privati del diritto di andare a scuola, costretti a un modello di formazione assolutamente inusitato e a una conclusione dell’anno scolastico del tutto rabberciata”.
“Siamo stati tutti travolti da un evento incredibile e violento. Ma passerà. Non avvilitevi. Vedete tutto come un imprevisto e involontario incidente di percorso che, accanto alla paura e al dolore, ci sta insegnando tante cose – evidenzia il porporato -: innanzitutto che nel mondo e nella vita può accadere l’impossibile, l’assurdo; che dobbiamo essere preparati a tutto; che dobbiamo accettare l’evento, individuando modalità e mezzi per autotutelarci e gestirlo; che le regole e le leggi vanno rispettate sempre, particolarmente quando sono imposte da situazioni gravissime come quella in atto; che non dobbiamo mai perdere il giusto equilibrio e la freddezza per valutare bene le cose; che dobbiamo abituarci al sacrificio e alla rinuncia anche delle cose che ci sono care, se questo serve al nostro benessere e al bene comune; che in tragici momenti dobbiamo essere non solo più forti, ma anche più responsabili e più impegnati nell’esercizio dei nostri doveri”.
Poi l’invito a non mollare: “Mettete a frutto questa dura lezione. Ne uscirete più maturi, formati e preparati. Le nostre città e il nostro Paese contano su di voi. Ciascuno di voi è chiamato a costruire la comunità nuova. Ma per questo è necessario innanzitutto essere edificati dentro per essere nel mondo protagonisti responsabili”.
Il cardinale, in un altro video messaggio, si rivolge anche a docenti, dirigenti e a quanti sono impegnati nel mondo della scuola per ringraziarli “dal profondo del cuore, come vescovo, pastore e fratello”: “La nostra comunità ha bisogno di persone sensibili, capaci e forti come voi. Avete dimostrato di saper guardare avanti, oltre l’ostacolo. Vi muovete sapendo di essere portatori di un importante patrimonio di cultura, di sapienza pedagogica, di attenzione alla persona, all’adolescente, al giovane”.