“Anche quest’anno viviamo un momento nuovo e difficile. Anche quest’anno stiamo vivendo un momento di grande fatica, abbiamo visto nei mesi passati tanta vicinanza, tanta solidarietà, tanta forza da parte di tutti. Ora ci troviamo in una fase in cui assieme dobbiamo decidere come andare avanti assieme”. Lo ha sottolineato, stasera, il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, celebrando la messa per la festa del patrono san Liberale, in una cattedrale vuota, alla sola presenza del prefetto di Treviso, Maria Rosaria Laganà, del sindaco Mario Conte, della presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ornella Vanzella, in rappresentanza di tutta l’Ac trevigiana, che tradizionalmente vive in questo giorno il proprio pellegrinaggio annuale in cattedrale, e di Maria Marangon, moderatrice delle cooperatrici pastorali diocesane, che oggi avrebbero rinnovato la loro promessa.
Ricordando la peste del 1600, da cui è stata colpita la città di Treviso, dopo la quale il vescovo dell’epoca fece scolpire la bella statua in argento che ogni anno viene portata, in questa festa, dal museo diocesano in cattedrale, mons. Tomasi ha pregato “il Signore, per intercessione di san Liberale, perché continui a donarci il dono della saggezza e della sapienza per affrontare insieme la situazione presente, tutti orientati al bene comune. Ad impedire la diffusione del contagio, a non aggravare oltremodo i problemi che vengono e che verranno da questo lungo blocco, a farci trovare le forme concrete e fattive della solidarietà che non lasci nessuno indietro. A riuscire, come Chiesa, a mettere nel modo migliore a disposizione di questo mondo i doni della presenza del Signore nella Parola di Dio, nella preghiera, nella comunità, nei sacramenti, ad essere Chiesa che si sa assumere le sue responsabilità e che, come tale, ottiene fiducia. Per il nostro tempo, per tutta la nostra società”. Al termine della messa il vescovo ha recitato una preghiera a san Liberale.