Coronavirus Covid-19: Acs su Dpcm Fase 2, “il popolo cristiano torni quanto prima ad elevare la preghiera pubblica nei luoghi di culto”

“Acs è consapevole della difficoltà del momento, ma proprio in considerazione di tale difficoltà auspica che il popolo cristiano possa tornare quanto prima ad elevare la preghiera pubblica nei luoghi di culto. Lo si faccia nel pieno rispetto delle appropriate misure di sicurezza sanitaria, evitando nel contempo di trattare l’esercizio della libertà di culto alla stregua di un’attività marginale e non essenziale per la comunità cristiana e per le altre comunità religiose”. È quanto afferma in una nota la Fondazione pontificia a commento del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri varato ieri sera che, come affermato dalla Cei, “esclude arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo”. “La lezione che i cristiani perseguitati ci impartiscono ogni giorno è chiara – dichiara Acs – se non si perde la fede ci si può sempre rialzare, come singoli e come comunità, nonostante aggressioni e ostacoli apparentemente insormontabili. Se, al contrario, la fede viene di fatto collocata in fondo alle nostre priorità, non basteranno le pur necessarie misure tecniche a rianimare quella speranza che in molti stanno perdendo”.

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