“Non limitarti a presidiare i confini del tuo territorio, ma abbi l’audacia di presiederlo, riscoprendo la ‘grammatica di base’ del ‘primo annuncio'”. Lo scrive mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi, nella sua lettera aperta alla parrocchia, pubblicata sul numero di maggio di Vita pastorale, anticipato al Sir. “Ricordati che non è il territorio ad appartenere alla parrocchia, ma il contrario, nel duplice senso di farne parte e di prenderne le parti – aggiunge -. Renditi conto che l’attenzione alla vita sociale non è separabile dall’impegno ecclesiale”. Nelle sue parole, l’incoraggiamento alla “cura dei poveri” e “di coloro che si sono allontanati da te per ‘delusione d’innamorati’”. Quindi, l’invito a tenere bene a mente che “la fede nasce dall’ascolto e si rafforza nell’annuncio”. “Esplora la ‘frontiera’ della missione – è l’incoraggiamento -, coltivando e dilatando gli strumenti e gli spazi della comunione”. “Valorizza gli organismi di partecipazione, ispirandoti non alla logica parlamentare della maggioranza bensì al criterio sinodale della convergenza”.
Infine, l’incoraggiamento a “non rinunciare al suono delle campane, ma abbi il coraggio di passare dalla pastorale del ‘campanile’ a quella del ‘campanello’, dalla pastorale ‘a pioggia’ di mantenimento a quella ‘a goccia’ di accompagnamento”.