“Il diffondersi dell’epidemia da coronavirus determina una forte espansione della povertà. Girano stime secondo cui gli italiani in povertà assoluta si avvicinerebbero a 10 milioni. Si contraggono i flussi di reddito delle famiglie, in particolare dove è presente lavoro indipendente e lavoro a tempo determinato”. A sostenerlo è l’economista Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio sulle povertà e l’inclusione sociale dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, presso la Caritas diocesana, nel presentare il “Piano per una protezione sociale universale contro la crisi” a cui ha aderito anche la Caritas italiana.
“Alla povertà da crisi economica preesistente al contagio – evidenzia Grasselli – si somma quella legata al Covid-19, che colpisce in particolare persone sole, rifugiati, disabili, badanti, lavoratori in nero… E si manifesta subito l’insufficienza delle risorse dell’intervento iniziale a livello governativo. A livello nazionale come in Umbria, Caritas moltiplica e intensifica le sue attività espandendo i servizi tradizionali, magari modificandone le modalità di erogazione, e offrendone di nuovi, collaborando con altre associazioni, con Enti locali e Protezione civile”.
Riguardo alla povertà nel territorio perugino-pievese, spiega il direttore dell’Osservatorio, “per il mese di marzo 2020, si rileva un incremento del 30% di fruitori dell’Emporio Caritas di Perugia città rispetto allo stesso mese del 2019. Emerge in particolare un aumento di richieste di aiuti materiali di prima necessità delle famiglie giovani e italiane residenti nelle due zone industriali di Perugia: San Sisto e Ponte San Giovanni. Da questi dati può desumersi come persista ancora l’effetto crisi economica dell’ultimo decennio con ricadute negative sull’occupazione”.
“Il Piano – annuncia Grasselli – si prefigge di predisporre un sostegno immediato e straordinario per i poveri, ma anche per tutte le situazioni di bisogno presenti nella popolazione complessiva, e cominciando a preparare gli interventi necessari per la fase successiva, coinvolgendo le molteplici realtà impegnate su questi fronti, compreso il Terzo settore”. “Tra le nuove misure proposte, eccezionali e a tempo – spiega il professore –, il Sea (Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo), di importo variabile secondo le diverse situazioni, e il Rem (Reddito di cittadinanza per l’emergenza), cioè un RdC per i nuovi richiedenti, con un allentamento dei vincoli di accesso e una semplificazione e velocizzazione delle procedure”.