“Mai come oggi c’è bisogno di un momento di unità del Paese in vista di quella ricostruzione morale, economica e sociale che si renderà necessaria dopo l’emergenza planetaria della pandemia dagli effetti devastanti. Ecco perché la festa della Liberazione in questo 75° anniversario avrà un valore diverso e forse più simbolico di tutte le altre”. Lo scrive la Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta nel messaggio “Celebrare il 25 aprile e il 1° maggio 2020”.
“Vediamo che – prosegue il testo – nelle nostre città tanti giovani e gruppi si stanno mobilitando sia per il 25 aprile come per il 1° maggio invitando a partecipare attraverso quei mezzi, i social, di cui sono competenti. A loro, i giovani, sentiamo di esprimere la nostra fiducia e la nostra collaborazione per un presente prossimo e futuro diverso”. “Una società futura – sostiene la Commissione regionale – da costruire con la stessa serietà e lo stesso coraggio che accompagnarono quella generazione straordinaria che ora sta, con tanta sofferenza, pagando più di tutti per la pandemia. Come ci hanno insegnato quei giovani di allora, se desideriamo un mondo più umano e fraterno, sono indispensabili capacità di dialogo autentico, disponibilità a mettersi insieme, cooperazione e collaborazione”. “Papa Francesco – continua il messaggio – ci ha ricordato che ‘siamo tutti sulla stessa barca’ e che bisogna remare nella stessa direzione, verso una società dell’uguaglianza e della solidarietà. Lo diceva don Milani con estrema chiarezza: ‘Affrontare i problemi da solo è l’avarizia, affrontarli tutti insieme è la politica’. Allora distanti gli uni dagli altri ma uniti, commemoriamo insieme queste due ricorrenze così importanti a cui dobbiamo tanto: la Repubblica, la sua fondazione Costituzionale e sociale, politica, civile e culturale, i diritti, la nostra libertà”.