“Dobbiamo crescere nella coscienza della cura della casa comune”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico, dedicata a questo tema, in occasione della 50ª Giornata mondiale della Terra (Earth Day), nel 5° anniversario della sua enciclica “Laudato si’”. La giornata di oggi, per Francesco, “è un’opportunità per rinnovare il nostro impegno ad amare la nostra casa comune e prenderci cura di essa e dei membri più deboli della nostra famiglia”. “Come la tragica pandemia di coronavirus ci sta dimostrando, soltanto insieme e facendoci carico dei più fragili possiamo vincere le sfide globali”, l’appello del Papa, che ha esortato a riflettere “su questa responsabilità che caratterizza il nostro passaggio su questa terra”. “Siamo fatti di materia terrestre, e i frutti della terra sostengono la nostra vita”, ha detto Francesco: “Ma, come ci ricorda il libro della Genesi, non siamo semplicemente terrestri: portiamo in noi anche il soffio vitale che viene da Dio. Viviamo quindi nella casa comune come un’unica famiglia umana e nella biodiversità con le altre creature di Dio”. “Come imago Dei, immagine di Dio – l’invito del Papa – siamo chiamati ad avere cura e rispetto per tutte le creature e a nutrire amore e compassione per i nostri fratelli e sorelle, specialmente i più deboli, a imitazione dell’amore di Dio per noi, manifestato nel suo Figlio Gesù, che si è fatto uomo per condividere con noi questa situazione e salvarci”.