Il maltempo è atteso nelle campagne per combattere il rischio siccità e non lasciare l’Italia a secco in un 2020 segnato fino ad ora da precipitazioni dimezzate, ma la pioggia però per portare benefici deve cadere in modo costante e prolungato mentre i forti temporali con precipitazioni intense rischiano di provocare danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e scardina i campi provocando frane e smottamenti. Lo sostiene Coldiretti in riferimento al ciclone che ha investito la penisola con l’allerta della Protezione civile per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico. Una situazione che mette in pericolo le forniture alimentari alle famiglie italiane in piena emergenza coronavirus “con laghi, fiumi e invasi a secco nel momento in cui le colture hanno bisogno di acqua per svilupparsi. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – precisa Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne”. Il cambiamento climatico si abbatte su un territorio reso fragile dal dissesto idrogeologico “con 7.275 comuni complessivamente a rischio per frane o alluvioni (il 91,3% del totale) dove vivono 7 milioni di italiani”.