“La Chiesa in Brasile ha costantemente cercato il dialogo e la collaborazione con le autorità sanitarie, affinché nelle diocesi e nelle comunità tutti possano collaborare al controllo del contagio. Pertanto, nonostante le controversie politiche, la Chiesa del Brasile concentra le sue energie sulla cura della vita, sull’approfondimento della fede, sulla partecipazione alla nostra attività religiosa attraverso i social network, sull’appoggio dell’isolamento sociale come mezzo efficace per arginare il virus e su gesti di solidarietà, come mezzo concreto di sostegno per i poveri, i più fragili e vulnerabili”. Lo spiega dom Ricardo Hoepers, vescovo di Rio Grande e presidente della Commissione Vita e Famiglia della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, interpellato dal Sir sulle polemiche politiche in corso in Brasile, dove il presidente Jair Bolsonaro, sostenitore di politiche meno restrittive, ha “licenziato” pochi giorni fa il ministro della Salute, Luiz Henrique Mandetta, sostituendolo con l’oncologo Nelson Luiz Sperle Teich. “Il Brasile prosegue il vescovo di Rio Grande – ha un sistema sanitario che ha risposto efficacemente a molte richieste del momento. È grazie al Sus (Sistema unificato di salute) che ogni cittadino ha accesso diretto alle cure standard necessarie. Il problema è dare oggi accoglienza al numero di persone infette per il trattamento, in considerazione del numero di letti e respiratori offerti e disponibili. È praticamente lo stesso problema in tutti i Paesi. In questa prospettiva, finora il Ministero della Salute brasiliano ha adottato l’isolamento sociale. Tuttavia, abbiamo appena seguito il cambiamento del ministro della Salute, in un momento delicato dello stato di avanzamento di Covid-19. Ora dobbiamo lasciare il tempo necessario affinché il nuovo ministro possa svolgere il suo ruolo e sottolineare il suo progetto e la sua metodologia di azione”.
Dom Hoepers accenna anche al ruolo che stanno avendo le famiglie in questo momento di crisi, tra opportunità e rischi: “L’isolamento sociale avvicina le persone, ma può anche massimizzare i conflitti interni all’interno della casa. In effetti, è necessario svolgere un lavoro di coscientizzazione e formazione. La Chiesa ha questa missione nella pandemia. Per questo motivo, la Commissione per la vita e la famiglia della Cnbb ha organizzato un programma settimanale per raggiungere le famiglie e dare loro il necessario incoraggiamento e conforto”.
Sono stati forniti momenti e sussidi di preghiera e strumenti di accompagnamento legati alla vita e alle relazioni quotidiane che si vivono in famiglia. “Alcune diocesi – conclude il vescovo – hanno creato un numero di telefono di ascolto, c’è molta creatività. Mai la parola saudade (nostalgia) è stata così forte, ma essa ha spinto le famiglie alla speranza. In Brasile, è tempo di prendersi cura e colui che si prende cura ama”.