Coronavirus Covid-19: dom Hoepers (Commissione Vita e Famiglia Cnbb) al Sir, “in Brasile sfida gigantesca, grande responsabilità per la Chiesa”

“La Chiesa si trova di fronte a una grande responsabilità sociale e diventa, in Brasile, uno spazio di riferimento, di accoglienza, informazione, speranza e solidarietà”. L’affermazione è di dom Ricardo Hoepers, vescovo di Rio Grande e presidente della Commissione Vita e Famiglia della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), intervistato dal Sir sulle implicazioni etiche e di tutela della vita del Covid-19 nell’immenso Brasile (oltre 211 milioni di abitanti e 8 milioni e mezzo di chilometri quadrati), proprio nel momento in cui alcuni Governatori vicini a Bolsonaro, soprattutto negli Stati del Sud, “aprono” a celebrazioni religiose con il 30% di fedeli (un provvedimento che potrebbe essere colto al balzo da alcune chiese pentecostali): “In un Paese così grande – risponde il vescovo, che guida la diocesi più meridionale del Paese, ai confini con l’Uruguay – la sfida del Covid-19 assume dimensioni gigantesche. Dal 25 febbraio, quando abbiamo avuto il primo caso registrato, fino a questo momento, c’è stata una crescita continua e, fin dall’inizio, le autorità sanitarie hanno adottato le misure giuste per contenere il contagio: isolamento sociale e lo slogan ‘rimanere a casa’. Il Brasile può seguire l’intera traiettoria di Cina, Italia e altri Paesi che ci hanno messo in guardia sull’urgenza di misure preventive”. La Chiesa è stata aiutata, nel cammino quaresimale dall’annuale Campagna della fraternità su un argomento di rilevanza sociale, dentro l’invito quaresimale alla conversione. “Fraternità e vita: dono e impegno” era il tema si quest’anno, con il motto: “Vide, provò compassione e cura” (Lc 10,33-34). “Sembra che Dio ci voglia risvegliare e ci inviti ad affrontare una realtà di forte impatto, la sfida di prenderci cura della vita, nello stesso spirito del buon samaritano, in un momento di pandemia – riflette dom Hoepers -. Tutte le comunità in Brasile hanno riflettuto sul tema della Campagna della fraternità e, da questa prospettiva, la Cnbb ha lanciato un’azione di solidarietà la domenica di Pasqua, in collaborazione con la Caritas brasiliana”.
Pertanto, “se la vita è un dono di Dio, ci impegniamo a prenderci cura, difendere, proteggere e salvaguardare questo dono che abbiamo ricevuto”. In particolare, la Chiesa è sempre più vicina ai fragili e ai vulnerabili. Ecco perché conosciamo il pericolo e la minaccia che questa epidemia, quasi fosse un rullo compressore, rappresenta per i più poveri. La Chiesa del Brasile mantiene viva la sua opzione preferenziale per i poveri e comprende che l’intero processo di evangelizzazione comporta la promozione umana in modo integrale. Abbiamo un intenso fronte di missione in un Paese con molte disuguaglianze come il nostro. Sto parlando, ad esempio, di oltre 9 milioni di brasiliani che vivono in condizioni di estrema povertà, con meno di 1,90 dollaro al giorno. E quelli che vivono in povertà, cioè con meno di 5 dollari al giorno, sono oltre 41 milioni. Con la pandemia quel numero aumenterà ancora di più”.

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