“Stanno proliferando nella comunicazione, sugli organi di stampa, sui social, inviando lettere e inviti, Comitati, Associazioni che dichiarano (e pretenderebbero) di rappresentare servizi educativi e scuole paritarie, infanzia comprese. Si tratta di Comitati, Associazioni, organismi sconosciuti alla Fism che non risulta abbiano operato a favore della scuola paritaria, in tutti questi anni, ma ora – guarda caso – pretenderebbero che la Fism si collocasse ‘sul loro carro’; quindi accodandosi a loro, come se fossero arrivati i ‘salvatori'”. Lo precisa oggi in una nota la Fism (Federazione italiana scuole materne), organismo associativo e rappresentativo delle scuole dell’infanzia paritarie no profit di ispirazione cristiana. “Salvatori – rilancia la Fism – che peraltro non celano alcuni loro obiettivi reali: accreditarsi, non avendo alcuna significativa rappresentanza, sostenere soluzioni che non sono per nulla idonee alla realtà Fism, eliminare la differenza – che invece è essenziale – tra servizi educativi e scuole paritarie non profit e realtà profit. Differenza che è molto chiara a livello di Costituzione italiana e con riferimento alla normativa europea sugli aiuti di Stato”. Ovviamente, conclude la nota, “la Fism non intende dare loro alcuna copertura”.
Fanno riferimento attualmente alla Fism 9.000 realtà educative e di istruzione che svolgono il loro servizio educativo in oltre la metà dei Comuni italiani, di cui: 6.700 scuole che scolarizzano il 35% dei bambini dai 3 ai 6 anni, senza fini di lucro e paritarie ai sensi della legge 62/2000; 1.200 “sezioni primavera” per bambini in età 2/3 anni; 1.100 “servizi educativi per la prima infanzia (asili nido, nidi integrati, etc.)”- peraltro in aumento – per bambini in età 0/3 anni, per un totale complessivo che si avvicina a 500.000 bambine e bambini. Il personale docente e non docente assomma a 40.000 unità.