(Londra) Rivolgendosi ai fedeli cattolici di Inghilterra e Galles, con un comunicato dedicato alla crisi provocata dal coronavirus, la conferenza episcopale affronta il difficile tema di come “scegliere” i malati di Covid che hanno diritto alle cure in terapia intensiva. Scrivono i vescovi John Sherrington, Paul Mason e Richard Moth, responsabili del settore bioetica e salute mentale: “la domanda di risorse del servizio sanitario nazionale sta superando l’offerta e medici e infermieri si trovano davanti a decisioni difficili. In tanti ci chiediamo quali cure saranno disponibili se noi stessi o i nostri cari dovessimo avere bisogno di cure e terapie intensive”. “Mentre siamo tutti d’accordo che la distribuzione delle risorse deve avvenire nel modo più giusto possibile, i criteri di queste scelte devono essere chiari e condivisi da tutti”, dicono ancora i vescovi cattolici. “Si tratta di principi che hanno componenti etiche e legislative e che regolano le nostre aspettative e i nostri diritti quando si tratta di cure mediche e sussidi di welfare”. “Da quando è cominciata la pandemia”, si legge ancora nel comunicato della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, “le risorse sono state collocate secondo i bisogni medici e il beneficio per i pazienti. Oggi questo approccio deve essere completato dalla necessità di massimizzare risorse scarse per il bene comune e, quindi, la prognosi e la probabilità di un esito positivo diventano i criteri più importanti”.