“Perché le pubbliche autorità siano illuminate nel prendere sagge decisioni che saldino la tutela della salute con la tutela del lavoro, con particolare attenzione alle fasce più deboli della società”. È l’intenzione di preghiera con cui il card. Angelo Comastri, arciprete della basilica vaticana, ha iniziato la recita del Rosario, trasmesso in diretta streaming dopo il Regina Coeli dalla basilica di San Pietro. “È necessaria tanta saggezza e tanto equilibrio”, ha proseguito il cardinale meditando i Misteri della Gioia. “Aiuta i giovani a riconoscere l’ora dell’Annunciazione”, l’intenzione di preghiera del primo mistero. Il secondo Mistero della Gioia ci presenta Maria che si mette in viaggio per raggiungere la cugina Elisabetta, “per andare a servire, a rendersi utile”, ha fatto notare il cardinale. “Nel mondo, si sta abbassando il livello compassione e sta crescendo la crudeltà dell’egoismo”, il grido d’allarme. Il terzo Mistero gaudioso ci porta a Betlemme: “Per una decisione di Dio – il commento di Comastri – il suo figlio nasce in una povera grotta: che grande mistero, quanto c’è da meditare!”. Poi la citazione del poeta romano Trilussa, che in una sua poesia sul Natale immagina Gesù che si rivolge a noi che facciamo il presepe: “Ve ringrazio de core brava gente, ma che li fate a fa se poi ve odiate e del mio amore nun capite niente? La gente fa er presepe e nun me sente. C’ha er core freddo e indifferente”. Il quinto Mistero della Gioia ci presenta Maria e Giuseppe per le vie di Gerusalemme, che ansiosamente cercano Gesù e provano l’immensa gioia di ritrovarlo. “Anche noi dobbiamo cercare Gesù ogni giorno, perché anche noi corriamo il rischio di perderlo, di smarrirlo, di allontanarci da lui”, l’invito del cardinale. Infine, l’invocazione di Ssan Michele Arcangelo.