La Chiesa in Polonia “cerca di accompagnare i sofferenti, le loro famiglie e tante altre persone colpite dalla pandemia del coronavirus”: lo sottolinea il card. Stanisław Dziwsz, già arcivescovo di Cracovia e durante tutto il pontificato segretario particolare di Giovanni Paolo II, parlando con il Sir, in occasione del 15° anniversario della morte del Papa polacco. Il presule rileva che gli ecclesiastici “accompagnano con la preghiera le persone morenti in solitudine, cercando di essere loro vicini spiritualmente”. Il cardinale afferma che la Chiesa polacca rispetta scrupolosamente le disposizioni delle autorità sanitarie, introdotte per combattere la proliferazione del virus. Mercoledì 1° aprile il governo polacco ha introdotto ulteriori restrizioni riguardanti la mobilità delle persone e il distanziamento sociale, in occasione delle prossime festività pasquali ammettendo però la partecipazione alle cerimonie religiose di cinquanta persone alla volta e quindi rinunciando alla norma, in vigore fino all’11 aprile, di soli cinque fedeli presenti in chiesa durante la liturgia.