Entrando nel merito dello strumento Sure, predisposto dalla Commissione europea per sostenere le economie e i lavoratori dei Paesi Ue, e presentato oggi, vi si trovano vari capitoli. Anzitutto il “Fondo di aiuti europei agli indigenti”: “in un momento in cui nella maggior parte dell’Europa vige la limitazione dei contatti sociali per rallentare la diffusione del virus, è ancora più importante che le persone che fanno affidamento su altri per soddisfare le esigenze più basilari non siano escluse dagli aiuti”. Secondo, “Sostegno ai pescatori e agli agricoltori”: “l’agricoltura e la pesca europee, che svolgono un ruolo essenziale per garantirci gli alimenti di cui ci nutriamo, sono state duramente colpite dalla crisi, con ricadute negative – spiega la Commissione – sulle catene di approvvigionamento alimentare e le economie locali che il settore sostiene”. Gli Stati membri potranno fornire sostegno: ai pescatori per l’arresto temporaneo delle attività di pesca; agli acquacoltori per la sospensione o la riduzione temporanea della produzione; e alle organizzazioni di produttori per lo stoccaggio temporaneo dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. Terzo: “proteggere l’economia e i cittadini con tutti i mezzi disponibili”. In questo senso occorre “riorientare i fondi della politica di coesione per combattere l’emergenza”: “tutti gli stanziamenti non impegnati dei tre fondi della politica di coesione – il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione – saranno mobilitati per contrastare gli effetti della crisi sanitaria pubblica”.
Infine: lo Strumento per il sostegno di emergenza. “Nella sua storia l’Unione europea non ha mai dovuto affrontare una crisi sanitaria di questa portata o di una diffusione tanto rapida. In questa situazione la priorità assoluta è quella di salvare vite umane e di soddisfare le esigenze dei nostri sistemi sanitari e degli operatori della nostra Unione che ogni giorno compiono miracoli”. La Commissione si sta adoperando “per garantire la fornitura di dispositivi di protezione e di apparecchi di respirazione. Nonostante i notevoli sforzi prodigati dall’industria, in alcune zone gli Stati membri si trovano ancora a far fronte a gravi carenze di dispositivi di protezione e di apparecchi di respirazione. Non dispongono inoltre di sufficienti strutture sanitarie e sarebbe importante per loro poter trasferire i pazienti verso zone con maggiori risorse e inviare personale medico verso le zone più duramente colpite. Un sostegno sarà inoltre necessario per l’esecuzione di tamponi a livello capillare, per la ricerca medica, per l’impiego di nuovi trattamenti e per la produzione, l’acquisto e la distribuzione di vaccini in tutta l’Ue”. Lo Strumento per il sostegno di emergenza riceverà una dotazione di 3 miliardi di euro, 300 milioni dei quali saranno destinati al programma rescEU per finanziare la creazione di scorte comuni di apparecchiature.