Anche la San Vincenzo che si prende cura dei poveri del Principato di Monaco ha dovuto fare i conti con le restrizioni imposte e “rispondere ai nuovi bisogni che sono emersi”. Parla Marc Duwelz, uno dei volontari. Il negozio di alimentari di solidarietà di rue Grimaldi è stato chiuso al pubblico e quindi ora vengono inviati regolarmente dei buoni acquisto alle famiglie svantaggiate dei comuni limitrofi che facevano riferimento al negozio. Buoni acquisto sono stati messi a disposizione anche dei parroci del Principato che possono distribuirli alle persone più in difficoltà nelle loro comunità. Ma l’emergenza nuova sono i senzatetto: tre volte la settimana si distribuisce cibo a Rocquebrune-Cap-Martin e Mentone, in alternanza con la Croce Rossa di Mentone. Prima la distribuzione avveniva una volta sola la settimana perché c’erano altre associazioni sul campo che ora si sono fermate. Inoltre, è venuta a mancare l’offerta di cibo che prima veniva garantita da ristoranti ed esercizi che ora sono chiusi. Sempre a Mentone sono stati alloggiate in due alberghi una quindicina di famiglie o persone che erano in strada a Nizza e la San Vincenzo di Monaco porta un pasto a queste 40 persone una volta al giorno. Ancora a Mentone i locali di una scuola sono stati aperti dal Comune per dare accoglienza diurna e notturna a una ventina di senzatetto e anche lì la San Vincenzo di Monaco, in collaborazione con altre organizzazioni della zona, porta cibo alle persone accolte. Attraverso i canali della diocesi di Monaco è partita una campagna di raccolta fondi per sostenere queste attività.