Per aiutare le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese a causa della crisi da Coronavirus, la Caritas Ambrosiana ha raddoppiato il Fondo diocesano di assistenza. Grazie a questo intervento, per i prossimi tre mesi, il Fondo disporrà di 700mila euro. Le risorse saranno distribuite attraverso i centri di ascolto parrocchiali alle famiglie che a causa del lockdown non riescono più a far fronte alle incombenze quotidiane: dalle bollette del gas e della luce all’affitto. Per accedere a tali risorse si dovrà prendere contatto con il centro di ascolto della propria parrocchia e presentare la situazione di difficoltà a sostenere spese urgenti e non procrastinabili. Le domande saranno valutate dai volontari dei centri di ascolto e inviate al Siloe (Servizio di integrazione lavorativa) che erogherà i contributi fino a un massimo di 2.500 euro a famiglia.
Voluto più di 20 anni fa dalla diocesi di Milano, il Fondo diocesano di assistenza, anche detto Fondo della carità dell’arcivescovo, sostiene situazioni di particolare fragilità con contributi a fondo perduto erogati alle famiglie attraverso le parrocchie. In questa situazione di grave emergenza sociale dovuta alle misure di contenimento dell’epidemia, Caritas Ambrosiana ha voluto incrementarlo con una cifra equivalente alla quota dell’8 per mille che la Conferenza episcopale italiana ha destinato alla diocesi di Milano per l’emergenza Covid-19. La cifra, che in questo modo arriva a 700mila euro, coprirà le richieste di aiuto del prossimo trimestre.
Il Fondo diocesano di assistenza si affianca al Fondo San Giuseppe per chi ha perso il lavoro a causa del Coronavirus, istituito dall’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e dal sindaco Giuseppe Sala, lo scorso 21 marzo.
“Si tratta di due interventi complementari. Potenziando il Fondo diocesano di assistenza, contiamo di raggiungere anche quelle famiglie che non potranno beneficiare del Fondo San Giuseppe – sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. In questo modo mettiamo in campo una serie di strumenti per non lasciare indietro nessuno”.
Agli aiuti economici si aggiunge il sostegno alimentare assicurato in diocesi dagli 8 Empori della solidarietà e dalla distribuzione di pacchi viveri che avviene, al di fuori di Milano, grazie a 126 punti di diffusione presso i centri di ascolto parrocchiali e, all’interno della città, grazie agli 8 hub municipali del comune di Milano con il quale i volontari delle Caritas parrocchiali collaborano.