Sono 188 i Paesi che hanno chiuso le scuole su scala nazionale, per un totale di oltre 1.5 miliardi di studenti coinvolti. Lo segnala un rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite sull’impatto del Covid-19 sui bambini. Sono quasi 369 milioni i bambini in 143 Paesi che normalmente fanno affidamento sui pasti scolastici per il loro sostentamento quotidiano e adesso sono privi di questa risorsa. Dall’Onu anche un monito: centinaia di migliaia di bimbi in più potrebbero morire quest’anno, in confronto a uno scenario pre-pandemia, in conseguenza della recessione imminente. “Ciò invertirebbe il progresso degli ultimi due-tre anni nella riduzione della mortalità infantile nell’arco di un anno”.
Il rapporto sollecita governi e donatori a “dare priorità all’educazione per tutti i bambini” e raccomanda che “essi diano assistenza economica, comprese erogazioni dirette di contante, alle famiglie a basso reddito, minimizzando nel contempo il rischio di ogni possibile interruzione alla fornitura di servizi sociali e di assistenza sanitaria di base destinati all’infanzia”.
Tra le indicazioni fornite, anche quella di dare priorità alla continuità dei servizi incentrati sui minori, con particolare attenzione all’equità degli accessi, in particolare per quanto riguarda la scolarizzazione, i programmi nutrizionali, l’immunizzazione e altre cure materne e neonatali e i programmi di protezione dei minori basati sulla comunità. Per raggiungere questi obiettivi, secondo le Nazioni Unite, occorre “fornire sostegno pratico a genitori e operatori sanitari”. Occorre “parlare della pandemia con i bambini, gestire la propria salute mentale e la salute mentale dei propri figli e strumenti per aiutare a sostenere l’apprendimento dei propri figli”.