“Abbiamo visto il Signore” è il titolo del messaggio pasquale della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba (Cocc), articolato in cinque punti: speranza, vicinanza, preghiera, gratitudine e unione. Parole che giungono nel momento in cui il Covid-19, inizialmente diffusosi tra i turisti occidentali, ha ormai contagiato numerose persone, con 814 casi e 24 morti, secondo i dati ufficiali, tutti da verificare nel noto contesto politico cubano.
“In questo periodo di pandemia potremmo sentire che la preoccupazione, la paura e la tristezza non ci lasciano mai. Ma non è così: la presenza del Risorto accompagna e illumina solitudine umana e dissipa ogni paura”. A proposito della vicinanza, scrivono i vescovi, “le ferite di Cristo rimangono aperte fino alla fine del mondo nei malati, nei poveri, nelle persone che vivono in solitudine e nelle vittime dell’ingiustizia sociale. Abbiamo l’opportunità di avvicinarci a loro con rispetto e amore cristiano, con il silenzio solidale che sa accompagnare, specialmente coloro che sono infettati dal coronavirus”. Prosegue il messaggio della Cocc, venendo al terzo punto: “Desideriamo raggiungere con la nostra preghiera il cuore misericordioso di Dio, implorare la sua benevolenza per il mondo e il dolore che oggi non conosce confini. Chiediamo a Dio di illuminare le menti delle autorità che devono prendere decisioni che incidono sulla vita familiare e sociale dei cubani”. Apprezzamento e gratitudine vengono poi espressi per “i medici, i ricercatori, gli assistenti, i laureati, i tecnici e tutto il personale sanitario che, con dedizione e rischiando la propria vita, sono vicini ai malati. Dai vescovi, infine, un appello all’unione, a partire dalle famiglie: “Questa sia l’occasione per condividere con la famiglia i ricordi degli anziani, i sogni dei giovani e le gioie dei bambini, rafforzando così i legami di convivenza”.