Ogni parrocchia recita in diretta streaming un’Ave Maria, mentre il vescovo di Civita Castellana, mons. Romano Rossi, presiede la preghiera dalla grotta della Madonna ad Rupes. Così si svolge, domani, venerdì 17 aprile, alle 21, la recita di un rosario che coinvolge a distanza, al tempo del coronavirus, tutte le comunità della diocesi. “Tanti volti, un’unica Madre” è lo slogan dell’iniziativa, che avrà come centro il pontificio santuario di Maria Santissima ad Rupes di Castel Sant’Elia (Vt). “L’idea è partita dal vescovo che, dopo l’esperienza della Via Crucis in streaming del Venerdì Santo, ora mette in comunione i fedeli dal santuario della patrona della diocesi – riferisce al Sir il rettore del santuario, padre Stanislao Zurad –. Questo luogo ogni anno è meta di un pellegrinaggio diocesano, la seconda domenica di maggio, mentre il 12 settembre, per la festa patronale, l’immagine della Madonna viene portata in processione per le vie di Castel Sant’Elia”. Una grotta del VI secolo, scavata in una parete di tufo nella Valle Suppentonia, conserva il quadro della Madonna in contemplazione del Bambino, posto sulle sue ginocchia, che sostituisce un’immagine più antica dipinta sulla roccia (per questo “ad rupes”). Dopo una peregrinatio dell’immagine nelle parrocchie della diocesi, il santuario è stato visitato da Giovanni Paolo II nel 1988. “L’immagine miracolosa viene definita della ‘Madre che dona i figli’ e aiuta molte coppie che non riescono ad avere bambini, a volta anche a sperimentare una genitorialità spirituale”, conclude padre Zurad.