Caritas Internationalis è nella Commissione per il Covid-19 voluta da Papa Francesco e coordinerà assieme al Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale il primo gruppo di lavoro della Commissione dedicato all’ascolto e al sostegno delle Chiese locali. Come sottolinea Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis, “in Africa, Medio Oriente, Sudamerica, Oceania e in Europa, Caritas è in prima linea nella risposta al Covid-19, anche nelle aree in cui nessun’altra organizzazione opera”. “Oltre 140 Conferenze episcopali – precisa John – hanno risposto ad un questionario indicando quali sono i bisogni più urgenti nei rispettivi Paesi e quali i programmi messi in atto per far fronte al dilagare della pandemia. Questo ci permetterà, in sinergia con il Dicastero, di fornire risposte adeguate”. La sua presenza capillare nelle realtà sociali sta consentendo a Caritas di reagire prontamente in tutto il mondo al Covid-19. “Cerchiamo di essere rapidi e agili per continuare a servire i più vulnerabili – prosegue John –. È quanto ci ha chiesto anche il Santo Padre quando gli abbiamo presentato il nostro impegno contro il Covid”. Per riuscire a fornire risposte immediate ed efficaci, Caritas Internationalis ha creato il Fondo per la risposta al Covid-19, che permetterà alle Caritas e alle altre organizzazioni cattoliche di continuare l’opera di assistenza e introdurre misure preventive atte a limitare il contagio del virus. Il Fondo darà priorità alla fornitura di servizi relativi all’assistenza sanitaria da parte delle organizzazioni cattoliche e delle Caritas in ambiti quali: la prevenzione e controllo delle infezioni, l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari, la fornitura di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.). “Purtroppo – spiega John – vi sono zone in cui la pandemia è considerato il male minore dalle popolazioni vulnerabili. In Ruanda ad esempio, in alcune aree la gente non rispetta le misure di sicurezza a causa della grave carenza di cibo. Ci dicono ‘preferiamo morire di Covid piuttosto che di fame'”. Caritas Gerusalemme in Palestina sta invece esaurendo i fondi e rischia di dover interrompere il proprio servizio, inclusa la distribuzione di generi alimentari e kit per l’igiene personale a 500 famiglie bisognose.