In un incontro virtuale condotto dal team di Caritas Cile insieme ai direttori diocesani, è stato possibile fare il punto sulla realtà che si sta affrontando in tutto il Paese e le iniziative intraprese per continuare a sostenere persone, famiglie e comunità più bisognose di aiuto durante la pandemia, malgrado la situazione di isolamento.
Tutti i referenti della Caritas diocesane hanno sostenuto la stessa cosa: i più colpiti sono sempre i più vulnerabili, compresi gli anziani, i malati cronici e i migranti. Proprio a causa della situazione critica dei migranti che si trovano in Cile è stata prorogata fino al 31 maggio la campagna di fraternità quaresimale con lo slogan “Il tuo contributo e la nostra speranza per tutti”, dando la possibilità di incrementare la raccolta attraverso pagamenti elettronici.
La raccolta di generi alimentari è stata la priorità in queste prime settimane di crisi. Ad oggi, 19 diocesi forniscono cibo, sia nelle mense parrocchiali, sia attraverso borse pasto che vengono consegnate a domicilio. A questo si aggiungono anche i kit per l’igiene personale e la cura della persona.
Tra le testimonianze portate all’incontro, quella dell’arcidiocesi di Santiago del Cile, dove la Pastorale sociale-Caritas ha continuato a gestire diverse mense, oltre a fornire cibo e kit per l’igiene personale. A ciò si aggiunge un servizio di ascolto telefonico e una campagna di raccolta fondi. Il direttore, Luis Berrios, ha affermato che “la pandemia ci costringerà a ripensare il nostro lavoro per tutte le azioni future della nostra Chiesa ecambierà la nostra modalità di servizio nei confronti dei più vulnerabili”.
Al termine dell’incontro, il presidente di Caritas Cile, mons. Pedro Ossandón, amministratore apostolico di Valparaíso, ha ringraziato tutti per l’immenso lavoro svolto in tutto il Paese, sottolineando che “i migranti sono una priorità, poiché stanno affrontando una povertà ancora maggiore a causa di questa crisi. Il ministero sociale della Caritas ha un ruolo di solidarietà e quindi è al servizio di tutti coloro che hanno bisogno di noi e dobbiamo continuare a unire gli sforzi e il lavoro collettivo”.