Coronavirus Covid-19: card. Bassetti (Perugia), “comunione con il Padre non può essere interrotta dalle difficoltà odierne”. Fine settimana in ospedale e carcere

Tra le immagini della Quaresima appena vissuta, che difficilmente riusciremo a dimenticare, ci sono quelle della “lunga fila di camion militari che lasciano Bergamo con il loro carico di morte”, ma anche “i primi timidi sguardi di coloro che sono guariti. Sguardi persi, ancora un po’ spaventati, ma pieni di stupore”. In quelle immagini si coglie “metaforicamente il mistero vissuto nel triduo pasquale: la morte, il silenzio, la risurrezione. E ancora: il dolore, la paura, la gioia. C’è tutto questo nella Pasqua: il passaggio dalla morte alla vita. Il passaggio dall’angoscia alla speranza: dallo scandalo della croce alla promessa della vita eterna”. Lo scrive il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nella sesta “Lettera settimanale di collegamento” alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, nel tempo del coronavirus, dal titolo: “Una speranza che non delude”. “So bene che molti italiani in questi giorni stanno piangendo i propri defunti e sono in trepidazione per amici e parenti ammalati – sottolinea il cardinale –. È un dolore che ci unisce profondamente in una comunione spirituale quotidiana e ininterrotta. Una comunione con il Padre che non può essere interrotta dalle difficoltà della vita presente che colpiscono ognuno di noi. Chi ci separerà dall’amore di Dio? Non certo l’angoscia e la persecuzione. Nella celebrazione pasquale noi siamo ‘vincitori’ proprio ‘grazie a colui che ci ha amati’. Gesù è la porta sempre aperta verso il Cielo. Dobbiamo gridarlo con gioia e senza paura”.
Con questo spirito il porporato si recherà in visita, nel fine settimana, all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia e al carcere di Capanne. In ospedale si recherà venerdì 17 aprile, alle ore 11; mentre in carcere sarà sabato 18, alle ore 10.
Nella lettera alla comunità diocesana, l’arcivescovo offre alcune indicazioni sull’apertura delle chiese: “Esse rimarranno aperte tutti i giorni, almeno la cattedrale e quelle parrocchiali, secondo orari stabiliti”. Non mancano alcuni suggerimenti circa la liturgia domestica: “In questo tempo nel quale le celebrazioni con adunanza di popolo non possono essere praticate, oltre al lodevole servizio che le emittenti televisive, come quelle radio, e anche i social media stanno dando nella trasmissione della celebrazione eucaristica e di altri momenti di preghiera o catechesi, non possiamo dimenticare una dimensione particolare della liturgia che è quella familiare, riconoscendo alla famiglia la sua identità di chiesa domestica… Nulla potrà mai sostituire la celebrazione comunitaria dell’Eucarestia, fonte e culmine della vita cristiana, altresì nulla può sostituire il focolare domestico quale luogo originario della trasmissione della fede come dell’iniziazione alla preghiera”.

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