L’arcidiocesi di Buenos Aires sta trasformando alcune chiese e cappelle parrocchiali in rifugi per accogliere gli anziani, uno dei gruppi più a rischio nella crisi del coronavirus, che non riuscirebbero nei loro abituali contesti di vita, soprattutto nei quartieri più poveri, a rispettare l’isolamento preventivo e le distanze sociali richieste, a causa di condizioni di sovraffollamento e precarietà abitativa.
“Si tratta di luoghi adeguati di isolamento per gli anziani o per le persone di strada, più degli ospedali dove vivono i pazienti infetti dal virus”, ha affermato all’agenzia Aica padre Sebastián García, parroco del Sacro Cuore di Barracas. “Qui abbiamo 14 letti, con la possibilità di ampliarli se serve”, afferma il sacerdote.
L’agenzia ha raccolto anche la testimonianza di altri sacerdoti, come padre Pedro Bayá Casal, parroco di Nostra Signora della Speranza a Puerto Madero, il quale ha spiegato che sono stati organizzati circa 30 posti per accogliere gli anziani, contando quelli della chiesa parrocchiale e quelli della cappella Virgen de los Milagros a Caacupé, del quartiere Rodrigo Bueno.
Mediamente, questi centri di protezione o di isolamento sociale hanno una capacità di ospitare tra le cinque e le venti persone e dispongono di servizi come un bagno con acqua calda, televisori e laboratori ricreativi. E sono assistiti da sacerdoti e volontari.
Secondo un sondaggio del Ministero dello Sviluppo umano, nell’area metropolitana di Buenos Aires, ci sono circa 490.000 persone di età superiore ai 70 anni. Molti di loro vivono nelle baraccopoli e costituiscono uno dei gruppi a rischio nell’emergenza sanitaria causata da Covid-19.