“La notte di Pasqua è segno della notte del mondo, una notte che è sconfitta, che è squarciata dalla luce di Cristo. E noi dobbiamo portare questa luce al mondo; il mondo se lo aspetta da noi; ci critica, è vero, ma forse perché siamo infedeli, perché siamo traditori”. Ad affermarlo è stato domenica il vescovo di Andria Luigi Mansi, nell’omelia della messa di Pasqua presieduta nel santuario del SS. Salvatore. “Forse – l’ipotesi del presule – questo è segno del fatto che il mondo si aspetta da noi una buona notizia, si aspetta una testimonianza e guai a deluderlo”. Di qui l’esortazione: “Portiamo avanti con coraggio questo annuncio e sicuramente l’alba della risurrezione sorgerà per tutti gli uomini, anche per quelli che oggi, in questo momento, mentre noi siamo qui a pregare e a riflettere, stanno a penare, a soffrire. Per tutti sorge la luce di Pasqua, non dobbiamo dubitare. E noi con la nostra testimonianza e il nostro impegno dobbiamo far sì che l’alba della risurrezione per il mondo intero possa sorgere quanto più presto possibile”. “Cristo è risorto – ha concluso mons. Mansi -. Lui, diremmo, la sua parte l’ha fatta, grazie a Dio; siamo noi che dobbiamo fare la nostra. Allora l’impegno che nasce di fronte alla tomba vuota è che davvero ciascuno di noi possa essere annunciatore, testimone ma anche coraggioso costruttore dell’alba della risurrezione.