“Il grido di gioia, che eleviamo in comunione con tutta la Chiesa, sparsa nel mondo”, di Cristo Risorto “non è attutito dal fatto che questa cattedrale è vuota e senza la vostra presenza. Questo grido arriva a tutti voi, a tutte le vostre famiglie, a tutti gli ammalati, uniti a noi dal vincolo indissolubile della nostra fede e della nostra speranza.
Questo grido è collegato a quello di Maria di Magdala e ai due Apostoli, Pietro e Giovanni i quali, dopo i primi momenti di incertezza, credettero che Gesù è risorto”. Lo ha detto, domenica di Pasqua, il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nella messa celebrata in cattedrale e trasmessa da Canale 21.
“Anche noi crediamo nella umanità e nella divinità di Cristo. Egli è la nostra luce, come è simboleggiata dall’accensione del cero pasquale. Luce che splende nelle tenebre, che illumina la notte della nostra vita che spesso vacilla per il vento dei dubbi, come può capitare anche a noi, alla vista di tanti morti e ammalati a causa della pandemia del coronavirus”, ha ammesso il porporato.
Ma “la nostra fede, anche se ridotta ad un lucignolo fumigante, a una fiammella, non si spegne perché prende luce da Cristo Risorto che è la luce del mondo”. Ed “è proprio perché Cristo è risorto e ha vinto il male e la morte, l’amore è diventato il nuovo comandamento dell’umanità. Che spettacolo di fraternità e di solidarietà stanno dando a tutti l’impegno di tanti medici e paramedici, fino a dare la propria vita per i tanti ammalati! Quanto amore e solidarietà stanno esprimendo organizzazioni pubbliche e private che aiutano con ogni mezzo materiale e spirituale quanti stanno vivendo momenti di difficoltà economiche e sociali. Cristo, che ci ha insegnato ad amarci, vive in loro e con loro”.
Il cardinale ha aggiunto: “Proprio perché Cristo è Risorto e ci ha portato la sua pace e la sua luce, non dobbiamo arrenderci di fronte al male, ma combatterlo con tutte le nostre forze, soprattutto facendoci responsabili del nostro comportamento di cittadini e cristiani, rispettando le regole che ci sono state date. Non dobbiamo aver paura e non lasciamoci rubare la speranza e l’amore che ci ha donato Cristo risorto. Cantiamo anche oggi l’Alleluia che è augurio, speranza e conferma di vittoria”.