“Questa Pasqua, segnata da un evento singolare e drammatico, possa rifondare in ciascuno un proposito accetto a Dio, che richiede un passaggio deciso ed energico, finalizzato ad un cambiamento radicale: il desiderio di restare, più a lungo possibile, nella condizione dell’uomo nuovo”. Sono le parole del vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, che nel suo messaggio di Pasqua sostiene come “è nostro impegno lasciare alle spalle quella realtà obsoleta a cui, purtroppo, siamo troppo attaccati e della quale reputiamo di non poter fare a meno”. Mons. Gisana invita inoltre a “spogliarsi dell’uomo vecchio, rigettando le azioni tormentose del nostro peccato” per “scorgere nella bellezza della croce il dono più grande che è stato fatto all’umanità dopo la creazione: la scoperta di quello che essa era con Dio e della possibilità di perpetuarne la nuova condizione”. “Il memoriale della Pasqua – scrive – si fonda su questa tipologia d’amore misericordioso, secondo cui la presenza di Dio si cela e si rivela a partire dai poveri. Non potremo scorgere la sua presenza, se non a partire da alcune coordinate che egli, mediante Gesù di Nazareth, ha lasciato fisse nella nostra ricerca di lui: l’attenzione ai poveri, quale scelta preferenziale di vita cristiana, e l’inquietudine di porre Dio al centro della nostra esistenza”. “Si può essere solidali verso gli altri in modo formale, ovvero nell’accogliere il bisogno altrui, stimolati soltanto da un evento straordinario. Quanto facciamo per i poveri – conclude – scaturisce da una ristrutturazione della nostra vita, che mira all’essenziale e che fa della relazione il punto nevralgico del cambiamento”.