Un impegno a 360 gradi, integrale, di evangelizzazione e promozione umana. È quello offerto dalle Chiese dei diversi Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, che domani consacreranno il Continente a Nostra Signora di Guadalupe, nel tempo della pandemia Covid-19. Lo spiega al Sir il segretario generale del Celam, mons. Juan Carlos Cárdenas Toro, vescovo ausiliare di Cali (Colombia): “Al di là della trasmissione di diversi strumenti celebrativi per i media digitali e i vari strumenti di comunicazione, che arrivano nelle case delle persone che sono chiuse in casa, la Chiesa dell’America Latina è molto impegnata con le persone che soffrono. Chiaramente la tragedia di questa pandemia mette a nudo una tragedia storica dei nostri popoli: l’ingiustizia, la diseguaglianza, il dislivello così grande che c’è tra i pochi che vivono nell’agiatezza e i moltissimi che hanno difficoltà anche a sopravvivere. La maggior parte dei latinoamericani vive in situazioni difficili, le condizioni lavorative non sono sufficienti, c’è un alto tasso di lavoro informale, molta gente lavora solo per poter riuscire a mangiare ogni giorno, a livello di sussistenza. Se oggi lavoro, domani mangio, se domani non lavoro, dopodomani non mangio”.
Oltre a questa situazione, prosegue il segretario del Celam, “questa tragedia della pandemia si incrocia anche con un’altra tragedia, quella delle migrazioni in tutto il continente, soprattutto l’esodo dei venezuelani in Sudamerica e in America Centrale e Messico le migrazioni di questi e altri popoli che cercano di raggiungere gli Stati Uniti. In questa situazione la Chiesa si è fatta molto presente, accompagnando queste persone che, essendo confinate, non possono avere una sicurezza alimentare. Sono state fatte distribuzioni di generi alimentari e di igiene, spesso in accordo con gli Stati e con altre organizzazioni, e con un grande lavoro dei fedeli laici, dei volontari, di molti imprenditori che hanno fatto importanti donazioni, dei Banchi alimentari, che nella maggior parte dei nostri Paesi sono di origine ecclesiale. Credo che si tratti di un apporto grandissimo sotto il segno della carità della Chiesa in America Latina, con l’obiettivo di mitigare il forte impatto della pandemia sulla popolazione, che soffre fame e insicurezza di vita”.