Pasqua 2020: mons. Delbosco (Cuneo e Fossano), “in mezzo al dolore della pandemia, luci che aprono alla speranza”

“Ciò che è capitato la notte del sabato nessuno lo sa. Sappiamo che il Signore ha vinto la morte e, soprattutto, è stato di parola. Un fatto che ha lasciato segni nella nostra storia. Sono segni che, con un po’ di attenzione, possiamo scorgere, ma accadono ancora oggi”. Lo scrive mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e Fossano, nel suo messaggio di Pasqua alle due diocesi. “Facciamo tesoro anche di quel che stiamo vivendo – aggiunge –. Anche in mezzo al dolore di questa pandemia ci sono luci che ci aprono alla speranza. Abbiamo scoperto che siamo più solidali e che tante persone si spendono per gli altri rischiando la loro salute”. Il presule osserva che “eravamo troppo sicuri di noi stessi, delle nostre conoscenze, delle nostre conquiste, del nostro avere”. “Ci siamo accorti che dobbiamo ritornare ai veri valori a partire proprio dalle nostre famiglie. Ci siamo accorti che non serve lamentarci, non serve piangerci addosso, non serve trovare un capro espiatorio. In questi giorni sono emerse tante iniziative che ci hanno aiutati a ritornare a Dio, a fare delle nostre case veri luoghi di preghiera”.
In questo periodo, sostiene mons. Delbosco, “abbiamo ripreso a pregare con maggior intensità, e questo, non solo per paura”. “È un elenco che possiamo arricchirlo di tanti piccoli gesti, di tanti eroi, di nuovi martiri. Ognuno lo può completare per conto suo. Questi sono segni di Risurrezione. Questi sono tracce del passaggio di Dio in mezzo a noi. Questi fatti ci aprono al futuro che dobbiamo scriverlo non da soli, ma con il Signore”.

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