“All’inizio di questa quarantena, nel grande popolo della Chiesa, ho notato un fiorire di iniziative, anche molto originali e creative, per non sentirsi da soli. Un modo nuovo di essere Chiesa e comunità. Da questo sussulto nel cuore è nata l’idea di raccontare questa vivacità creativa, che non ha confini. L’obiettivo è di mostrare a tutti una Chiesa nuova, viva, che sa guardare a questa situazione come una occasione”. Luca Mondellini, originario di Legnano (Milano), molto attivo nella realtà ecclesiale della sua città, dopo una laurea triennale in Media Design alla Naba di Milano, sta terminando i suoi studi in Reportage audiovisivo al Centro sperimentale di cinematografia, sede Abruzzo. Il proliferare di liturgie, catechesi e messaggi prodotti da parrocchie, diocesi e Chiesa universale, hanno suggerito a Mondellini la proposta che ha intitolato “Vivacità inarrestabile”. Un “progetto collettivo, aperto a tutti – spiega – per raccontare e testimoniare, attraverso contributi video, come i cattolici vivono le diverse espressioni della fede al tempo del coronavirus. I materiali, girati rigorosamente a casa, potranno essere caricati sul portale vivacitainarrestabile.com o tramite i canali social Facebook e Instagram per dare vita ad un docufilm dove chiunque può diventate protagonista”.
Mondellini vorrebbe raccontare “paure, riflessioni, pensieri, considerazioni. Storie di uomini e donne, famiglie, giovani, anziani, e il loro rapporto quotidiano con la fede, come questo li aiuta, li rende felici, cosa li spaventa in questo momento e cosa si aspettano dal futuro”. “Partecipare è molto semplice, basta provare a registrare dei video per raccontare e documentare il quotidiano, anche in più momenti. Non ci sono limiti – specifica – al contenuto e ai minuti, l’invito per tutti è di catturare qualsiasi cosa che rappresenti il periodo che stiamo vivendo. Attraverso il portale vivacitainarrestabile.com sarà possibile inviare i propri contenuti. Non c’è una data di scadenza per inviare questi video: la ricerca proseguirà fino a fine quarantena”.