Maggiori attenzioni e immediate disposizioni per la tutela delle persone con sofferenza psichica e degli operatori della salute mentale, e per tutte le persone fragili. Queste le richieste che la “Campagna per la salute mentale” rivolge al ministro della Salute Roberto Speranza, a nome delle numerose associazioni di familiari, operatori, utenti, enti del Terzo settore della Lombardia.
A causa del diffondersi della pandemia, ricorda la campagna, i centri di salute mentale hanno dovuto sospendere la loro “attività ordinaria”, tutte le attività riabilitative, di gruppo e individuali, gli incontri e i sostegni ai familiari, le borse lavoro e i tirocini, garantendo solo le urgenze/emergenze. A causa di questo, le famiglie si sono trovate ancor più sole a gestire situazioni già complesse, dove le relazioni con i propri congiunti sono rese ancor più difficili dall’isolamento a cui tutti siamo sottoposti.
Sollecitando quanto già espresso da altre realtà della salute mentale, la campagna chiede che “vengano definiti, a livello nazionale e regionale, i compiti dei servizi territoriali e non solo sulla base dell’urgenza/emergenza, assicurando adeguati dispositivi di protezione e i protocolli di sicurezza per operatori e cittadini-utenti; sia valorizzata e sostenuta la cooperazione sociale, che in questa emergenza attraverso i propri operatori socio-sanitari, insieme al personale ospedaliero, è stata in grado di sostenere con incommensurabili sforzi, grande motivazione, in completa solitudine (data l’assenza da parte delle istituzioni) e spesso senza dispositivi di protezione adeguati le molte persone con disagio psichico accolte nelle comunità, nelle Rsa, nei centri di accoglienza; sia definito un piano straordinario di assunzioni di personale multidisciplinare anche nei servizi di salute mentale, per sostenere l’attuale situazione e poter implementare i servizi nel prossimo futuro; siano pianificate, riavviate progressivamente e in sicurezza, tutte le attività di cura e riabilitazione dei centri di salute mentale e dei vari servizi territoriali di prossimità e siano implementate le opportunità lavorative, un abitare garantito, l’assistenza domiciliare e il sostegno alle famiglie attraverso la collaborazione tra pubblico e terzo settore”.