“Le regioni intorno a Milano o Madrid – esemplifica von der Leyen nel suo videomessaggio – sono parte della colonna vertebrale dell’economia europea. Migliaia di aziende forti e sane stanno lottando a causa dell’attuale crisi: hanno bisogno del nostro sostegno per superarla”. Da qui la proposta di “Sure” che “ha lo scopo di aiutare l’Italia, la Spagna e tutti gli altri Paesi che sono stati duramente colpiti. E lo farà grazie alla solidarietà degli altri Stati membri”. Ma come funziona Sure? “Abbiamo appreso gli insegnamenti dalla crisi finanziaria del 2008. Gli Stati membri che disponevano di questo strumento hanno aiutato milioni di persone a rimanere nel loro posto di lavoro e le aziende a superare la crisi finanziaria con i propri dipendenti”. Si può concretizzare con un minor numero di ore di lavoro, e, restando a casa, il lavoratore può dedicare le ulteriori ore alla formazione professionale, così che, una volta terminata la pandemia, le aziende potranno riaprire con personale meglio preparato. “L’idea è semplice – aggiunge la presidente della Commissione –. Se non ci sono ordini e le aziende finiscono il lavoro a causa di uno shock esterno temporaneo non dovrebbero licenziare i propri lavoratori. Possono continuano a impiegarli”, anche se l’attività produttiva diminuisce.
“Nel tempo libero, ai lavoratori potrebbero essere insegnate, ad esempio, nuove competenze che andranno a beneficio sia dell’azienda che di se stessi. “In questo modo, alle persone viene risparmiato un crollo dei redditi familiari”, potranno continuare nei consueti consumi essenziali, e ciò gioverà a sua volta all’economia generale. “I lavoratori torneranno al lavoro a tempo pieno non appena il blocco sarà terminato, quando la domanda riprenderà e gli ordini torneranno. Ciò sarà fondamentale per riavviare senza indugio il motore economico europeo”. La proposta della Commissione deve ora essere valutata dalle altre istituzioni Ue.