Parte dall’immagine della staffetta, nella quale ci si passa un rotolo di pergamena sigillato, il vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, nel discorso pronunciato in occasione dell’insediamento dei capitani reggenti della Repubblica di San Marino. “Chi cede la reggenza ha avuto in sorte di trovarci scritti eventi importanti”, osserva. Tra questi, oltre alle elezioni politiche, “la tragedia, tutt’ora in corso, della pandemia da Covid-19”. Nel ringraziare la “sollecitudine” e “dedizione” dei capitani uscenti, Turazzi ringrazia i anche i “nuovi” per il “sì” che hanno pronunciato “in un certo senso, al buio, perché chiamati a svolgere un altro segmento dello stesso rotolo senza sapere cosa contiene. Ci auguriamo e auguriamo loro di traghettarci verso ‘il dopo Covid-19’”. “Chi è costituito in autorità diviene punto di riferimento: a lui si chiede anzitutto di essere presente, reperibile, disponibile – prosegue il vescovo – Poi, di essere luce” e di brillare “non tanto di luce propria, ma della luce delle nostre tradizioni civili, giuridiche, ideali. Un punto di riferimento dà sicurezza”. Di qui l’importanza di “pensare, decidere, agire sempre secondo coscienza, illuminata, retta e serena. Dunque, presenza, luminosità, sicurezza”. “Che il Messia – l’augurio conclusivo – sia loro di esempio”.