“Siete i nostri eroi. L’opinione pubblica ve lo sta dicendo con espressioni di gratitudine che vengono dal cuore. Soprattutto a quanti tra voi sono impegnati nelle situazioni più difficili, anche a rischio della propria incolumità. Il servizio che svolgete richiede tanta efficienza e professionalità, ma ha bisogno soprattutto di un’anima”. Sono alcuni passaggi della lettera di vicinanza e di auguri in vista della Pasqua che il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, ha voluto inviare al personale sanitario impegnato nell’emergenza del coronavirus. “Quanto sia importante la vostra missione lo sappiamo tutti per esperienza”, scrive ili presule: “Ma nella drammatica crisi che stiamo vivendo lo si vede ancora di più. Grazie per il vostro impegno e la vostra generosità!”. Nella lettera, il vescovo ricorda “Gesù-medico”, che “con la sua forza soprannaturale, ma anche con gesti e parole semplici, ricche di umanità, guariva gli ammalati. Ad essi – scrive mons. Sorrentino – faceva sentire condivisione e premura. Sapeva bene che spirito e corpo sono intimamente connessi, e che la cura, per essere efficace, deve essere globale, guardando a tutte le dimensioni della persona”. “Vorrei che questi auguri giungessero anche a coloro che, tra di voi, non si pongono in una prospettiva di fede”, l’auspicio del vescovo: “Quante cose tuttavia possiamo condividere! La bellezza della vita, la cura della nostra umanità, la speranza che dobbiamo tutti coltivare, sono punti di incontro che ci fanno bene, ci danno forza. Vi prego di sentire tutta la vicinanza della comunità cristiana. Il Signore vi dia forza nelle situazioni più complesse. La Pasqua vi porti serenità e consolazione. A nome dell’intera comunità diocesana, vi saluto con affetto e vi benedico. Auguri!”.
Agli auguri del vescovo si aggiunge il sostegno della responsabile della Pastorale della salute della diocesi, Marina Menna. “In un periodo così critico per tutti noi – scrive – più che mai scienza e fede sembrano compenetrarsi. Ne è testimonianza la professionalità e l’impegno incondizionato che medici ed operatori sanitari mostrano nel curare le persone malate, spinti altresì da un inarrestabile desiderio di luce e speranza. È un’autentica riscoperta del valore della vita – conclude Menna – e di quanto sia importante amarla e preservarla”.