La veglia pasquale celebrata o concelebrata a porte chiuse senza concorso di popolo, omettendo la benedizione del fuoco, i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana, eventuali battesimi dei bambini, ma rinnovando le promesse battesimali. Lo annuncia il vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, mons. Luigi Marrucci, nelle disposizioni per i riti della Settimana Santa. Tra le altre comunicazioni, il rinvio della Messa crismale, il Giovedì Santo, e l’omissione della “lavanda dei piedi, nella Messa in Coena Domini. Venerdì Santo, la celebrazione della Passione del Signore, a porte chiuse senza concorso di popolo, può essere celebrata introducendo, nella preghiera universale, un’intenzione particolare per il tempo di pandemia che stiamo vivendo. “I monasteri, le comunità religiose, le comunità neocatecumenali e tutte le altre associazioni o gruppi ecclesiali non possono avere celebrazioni proprie”, si legge nel testo diffuso dalla Curia. Sospese anche tutte le processioni e altre pratiche che la pietà popolare esprime in questo tempo liturgico, al fine di “evitare assembramenti che potrebbero essere occasione di contagio virale”. “Cari amici, accogliamo questo tempo di sofferenza e di amarezza con fede e come un dono che il Signore offre a tutta l’umanità per vivere più interiormente la ‘grazia della Pasqua’ – scrive il vescovo -. Sarà una Pasqua senza riti liturgici, ma il Signore la sta celebrando nella grande Liturgia della storia e ci chiede di partecipare e di vivere con lui il mistero della sua morte e risurrezione”.