“Santo Padre, durante l’epidemia, abbia cura di se stesso!”. Con questo messaggio, uno stock di 100mila mascherine inviate dai cattolici cinesi in Vaticano e in Italia sono arrivate a Roma e a Milano. Gli aiuti sanitari comprendono anche guanti, gel igienizzanti e camici. Sono stati raccolti e donati dalla Jinde Charities, la rete caritativa legata alla Chiesa cattolica della Repubblica popolare cinese che ha sede a Shijizhuang City nella Provincia di Hebei. L’organizzazione, fondata da padre John Baptist Zhang, era riuscita a distribuire, con il supporto della Caritas tedesca, dispositivi per la protezione individuale agli operatori che erano impegnati in prima linea contro il contagio. Con l’allentamento del contagio in Cina e in particolare a Wuhan, l’organizzazione ha voluto in qualche modo contraccambiare gli aiuti arrivati dall’Italia durante l’emergenza e soprattutto le 700mila mascherine sanitarie donate da Papa Francesco. “Quando Wuhan era in piena emergenza, abbiamo ricevuto donazioni amorevoli da tutto il mondo. Ma ora ci sono ancora molti Paesi che mancano di forniture protettive e dovremmo dare una mano”. Il materiale sanitario è arrivato con un volo dall’aeroporto di Xiamen (Cina). Una parte è stato trasferito nel magazzino del comune della provincia di Monza e Brianza e sarà utilizzato da Caritas Ambrosiana per la gestione delle emergenze. Un’altra parte è arrivata alla Farmacia vaticana.
Il carico inviato in Vaticano è accompagnato da un messaggio di padre John Baptist Zhang a Papa Francesco: “Negli ultimi tre mesi, al fine di contrastare l’epidemia in Cina e all’estero, ci siamo occupati dei dispositivi di protezione tutti i giorni, quindi abbiamo imparato qualcosa di più sulla funzione delle mascherine. Le normali mascherine protettive chirurgiche possono bloccare la diffusione di vari germi”. E ancora: “il Coronavirus non conosce confini nazionali, razze, uomini e donne, ricchi o poveri, quindi è necessario eliminare la fonte dell’infezione, proteggere se stessi, proteggere i parenti, gli amici e gli altri. Non è una questione culturale o di abitudine o meno, è una questione di vita o di morte”. La Jinde chiede di non ridicolizzare chi usa la mascherina e si rivolge ai leader politici europei e a chi si prende cura del Papa a Casa Santa Marta perché usino le necessarie protezioni senza esitazione e, soprattutto, senza sottovalutarne l’importanza. “Santo Padre, lo faccia per noi, 1,3 miliardi di credenti cattolici in tutto il mondo: La preghiamo di prendere cura di se stesso!”.