Visto il Dpcm 8 marzo 2020 e e condividendo il comunicato della Cei, tutta la Conferenza episcopale piemontese, “nel segno di una comune solidarietà con chi è più provato”, dispone che da oggi, e “fino a quando non venga disposto diversamente”, siano sospese “tutte le celebrazioni delle sante messe, festive e feriali, le altre celebrazioni liturgiche, riunioni di preghiera e pii esercizi quaresimali. I funerali potranno essere svolti in forma privata con la preghiera di commiato fatta all’aperto, in cimitero”; al tempo stesso invita “a lasciar aperte le chiese per la preghiera personale, mettendo a disposizione strumenti di preghiera”. Sospesa anche la benedizione delle famiglie mentre può continuare ad essere celebrato il sacramento della confessione “fuori dal confessionale, tenendosi a debita distanza o con precauzione di idonea mascherina”. I vescovi confermano inoltre tutti i divieti già precedentemente espressi: sospensione di ogni attività pastorale, riunione o altro, con relativa chiusura degli oratori o luoghi parrocchiali a questo destinati. “I vescovi e i sacerdoti ricevono con l’ordinazione la grazia e la missione dell’intercessione per il proprio popolo. Sono quindi invitati a celebrare personalmente, a mettere a disposizione strumenti e momenti con i nuovi mezzi della comunicazione per pregare e meditare”, si legge ancora nel comunicato firmato da mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente Cep, e da tutti i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta. “Le comunità a noi affidate sappiano che la sospensione della preghiera comunitaria dell’Eucaristia è una grande privazione, possibile solo in un momento di grave pericolo per il bene di tutte le persone, in particolare degli anziani, mentre assicuriamo che preghiamo per loro e con loro”, concludono i presuli.