“La confusione, il frastuono della quotidianità, lo stato di precarietà che troppo spesso accompagna questo nostro tempo, vengono oggi corrette da una voce forte che riassume nell’umanità tutta la storia della salvezza”. Lo ha detto mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, nell’omelia della messa della Trasfigurazione nella Basilica dei Santi Quattro Coronati, a Roma, che ha celebrato ieri in diretta tv e senza fedeli presenti per l’emergenza Coronavirus. “Viviamo giorni non facili, intrisi di preoccupazione – ha affermato all’inizio della celebrazione -. La nostra collaborazione con le disposizioni che via via sono date dalle istituzioni al Paese è piena e fiduciosa”. Evidenziando che “la Trasfigurazione, nel bel mezzo della Quaresima, è pregustazione della Resurrezione”, il vescovo ha evidenziato che “il Signore riaccende la fiamma nei nostri cuori”. “La desolazione lascia spazio alla consolazione – ha aggiunto -. Quella stessa consolazione che dona splendore e bellezza in Cristo all’esistenza. Nelle arterie del mondo possono scorrere flussi di sole e di luce divina”. Una “condizione indispensabile” è stata indicata dal presule perché ciò sia “possibile”: “L’ascolto della Sua parola: ‘Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo’. Certezza di una Parola vera, vissuta, donata e non passeggera. Le sue sono ‘Parole di vita'”. Da mons. Russo l’invito a “metterci in ascolto”, “ricordarci che il Signore è la Parola eterna di Dio”.