“L’inizio della Quaresima coincide quest’anno con una stagione che ha trovato impreparati tanti e che sta ingenerando sensazioni e comportamenti contrastanti. Il Coronavirus ha tolto pace a intere città e paesi e sta sconvolgendo la vita e le abitudini dei cittadini che le abitano e non solo”. Lo scrive il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero, nell’editoriale del giornale diocesano “Condividere” sull’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. “In questi frangenti occorre ridare il primato alla ragione, evitando l’aggressione dello scoramento e l’ossessiva autodifesa, peraltro inefficace”, osserva il presule. Nell’editoriale il vescovo riflette sul fatto che “la diffidenza nei confronti dell’altro che può trasmettere il contagio è in qualche modo l’esemplificazione della logica del sospetto, coltivata da tanti”. “Infatti, pur in assenza di motivazioni apprezzabili, l’altro che non si conosce finisce con il rappresentare un nemico potenziale, capace di attentare alla propria vita, se dovesse trasmettere, anche con il suo solo respiro, il maledetto virus. Vincere questa fissazione dell’assedio diventa nel tempo quaresimale purificazione della relazione di prossimità”. In sintesi, il vescovo conclude che “trovare a ogni costo un nemico da cui difendersi e da combattere con tutti i mezzi (ieri il migrante, oggi il potenziale portatore più o meno sano del coronavirus), è follia ed è il vero nemico da debellare”.