“Come pastori, siamo accanto alla gente e ne condividiamo preoccupazioni e speranze. Come cittadini, cerchiamo il bene comune anche nel tradurre responsabilmente le indicazioni delle Autorità civili: il riconoscimento reciproco, il mutuo rispetto e la leale collaborazione devono ispirare rapporti costruttivi per tutti”. Lo scrive il cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, ai sacerdoti della sua diocesi. In una lettera inviata ieri, il porporato esprime loro “vicinanza di stima e di affetto, di gratitudine e di sostegno: sono a invitarvi ad abitare questo tempo uniti gli uni agli altri nella preghiera e nella comunione fraterna, a vivere – insieme alle vostre comunità – le inevitabili limitazioni pastorali come offerta a Dio”. Di qui un’esortazione: “La Messa quotidiana, celebrata privatamente a porte chiuse, sia il luogo della carità pastorale che è il cuore della nostra spiritualità essendo, la celebrazione eucaristica, il primo e più grande atto d’amore per il mondo. Nel Santo Sacrificio adoriamo la reale Presenza, e si compie il convito del Popolo di Dio a cui tutti gli uomini, nella fede, sono chiamati”. “Sia questo tempo – conclude – occasione per coltivare maggiormente la nostra vita spirituale con la preghiera personale, l’adorazione, la Parola di Dio, lo studio, il rosario, la direzione spirituale. Quando siamo con Dio, non siamo mai soli: basta aprirGli il cuore e chiederGli di entrare come è accaduto ad Emmaus: “Egli entrò per rimanere con loro” (Lc 24,29)”.