Di fronte alla grande emergenza sanitaria nazionale dovuta all’infezione da Covid-19, è urgente “un potenziamento rilevante” del Sistema di emergenza territoriale 118 (Set 118) nazionale, “le cui centrali operative, l’intero parco mezzi di soccorso, ed il personale medico-infermieristico ed autista-soccorritore, si avvicendano, senza sosta, h 24, in tutte le regioni, nel far fronte all’elevata complessità gestionale specifica non solo inerente i casi sospetti di infezione da Covid-19 quanto, ancor più, correlata al carico di lavoro complessivo enormemente aumentato rispetto ai quadri normali di operatività”. Lo chiede Mario Balzanelli, presidente nazionale della Società italiana sistema 118 (Sis 118). “Recepito l’autorevole impegno in prima persona del ministro della Salute Roberto Speranza, a varare quanto prima una riforma legislativa del Sistema 118 nazionale, ringraziamo quest’oggi” la senatrice Maria Domenica Castellone “per aver presentato al Governo, ricevendo piena approvazione alle votazioni d’aula, l’ordine del giorno n°G1.201 al Ddl n°1741, in cui viene chiesto espressamente, motivando in dettaglio proprio alla luce di questo vero e proprio ‘dramma sanitario nazionale’, il potenziamento più concreto e più strategico del Sistema 118 nazionale”, scrive il presidente in una nota. L’esecutivo, prosegue, ricorda che l’esecutivo “viene impegnato in modo stringente su temi cruciali, assolutamente determinanti rispetto alle esigenze più sfidanti proprie dei vari scenari emergenziali, quali: implementazione di presidi, equipaggi e mezzi per il Sistema 118 nazionale; proroga dei contratti medico-infermieristici a tempo determinato in scadenza per il Set 118; reclutamento di ulteriori unità di personale sanitario, medico ed infermieristico, mediante scorrimento delle graduatorie già in essere per il Set 118; sostituzione nel Set 118 dei volontari con personale strutturato in ragione dell’elevato rischio biologico correlato; implementazione dei posti letto nelle unità operative di medicina di urgenza e di terapia intensiva, particolarmente nelle strutture sanitarie dei territori maggiormente impegnati nella gestione dei focolai epidemici da Covid-19”.